Una rielaborazione stilizzata dell'emblema araldico della Guardia di Finanza, che ne celebra il passato coniugandolo con il futuro e le sfide che l’attendono. Così, stagliandosi su montagne, mare e cielo, simboli del contesto naturale in cui opera il corpo militare, un grifone, il mitologico custode che veglia sulla sicurezza dell'Erario, rappresentato dalla cassa dello Stato, e la corona turrita simboleggiano il nobile impegno delle Fiamme Gialle.
Dritto: Al centro, versione stilizzata dell’emblema araldico del Corpo della Guardia di Finanza che interpreta il concetto di sicurezza e fornisce una visione futura del ruolo del Corpo, celebrando il passato coniugandolo con il futuro e con le sfide che continuerà a raccogliere. Tale emblema comprende diversi elementi: la montagna, il mare e il cielo, ambienti naturali dove opera il corpo, il grifone, animale mitologico che, secondo la leggenda, vigila a tutela dell’Erario, rappresentato dalla cassa dello Stato, e la corona turrita. In basso, “RI”, acronimo della Repubblica Italiana; in esergo, le date “1774-2024”, rispettivamente anno dell’istituzione del Corpo della Guardia di Finanza e anno di emissione della moneta; a destra, “R”, identificativo della Zecca di Roma, e “MB”, sigla dell’autore Marta Bonifacio; in alto, ad arco, la scritta “GUARDIA DI FINANZA”.
Sull'anello esterno della moneta figurano le 12 stelle della bandiera dell'Unione europea.
Emessa il: 12 marzo 2024